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Itinerario storico tra le Porte di Verona

Itinerario storico tra le Porte di Verona

Maggio 2021

Una delle testimonianze storiche più importanti di Verona è custodita dalle Porte della città. Verona rappresenta infatti in modo esemplare il concetto di città fortificata in più fasi, caratteristica comune a molte città europee.

Nello specifico, nel corso dei secoli, furono edificate tre diverse cinte murarie a proteggere Verona: la più antica, quella di epoca romana, poi quella sorta nel XII secolo in epoca “comunale” ed infine la cinta muraria più recente, realizzata per mano della Signoria degli Scaligeri nei primi anni del XIV secolo. Quest’ultima venne poi ulteriormente rinnovata nel Cinquecento.

Con l’articolo di oggi vogliamo condurvi in un originale itinerario alla scoperta di quelli che, un tempo, erano i veri e propri punti di accesso alla città. Partiremo dalle porte romane, quelle a nostro parere più affascinanti, proseguendo con altre tre porte, decisamente iconiche, appartenenti ai secoli successivi.

Porta Leoni

Porta Leoni si apriva sul cardo massimo, verso sud-est. La Porta venne eretta in due momenti distinti: una prima fase ebbe luogo nel I secolo a.C in epoca repubblicana, mentre la seconda nel secolo successivo, durante il regno dell’Imperatore Claudio. La prima porta venne realizzata in mattoni, per la seconda si impiegò invece la pietra bianca.

Oggi ne possiamo ammirare solo i resti, ma non per questo la visita sarà meno interessante.

porta dei leoni verona

Porta Borsari

Si tratta di un altro importante reperto di epoca romana. Il nome originario di Porta Borsari, che si apriva sul decumano massimo, era in realtà Porta Iovia (di Giove), in onore del tempio che sorgeva poco lontano, dedicato a Giove Lustrale.

Fu eretta in età tardo-repubblicana in mattoni con una funzione principalmente militare ma successivamente, nel I secolo d.C., uno dei lati della porta venne impreziosito da una facciata in pietra bianca, visibile ancora oggi.

Ma da dove deriva il nome Borsari? Si narra che all’ingresso della porta sostassero i “Bursarii”, che possiamo definire degli esattori o dei gabellieri. Questi funzionari avevano il compito di tassare i mercanti che accedevano alla città per vendere le proprie merci in Piazza delle Erbe.

porta borsari verona

Porta Vescovo

La realizzazione della porta originaria risale alla fine del XIII secolo e si dice che il nome derivi dai diritti che proprio il Vescovo deteneva sui dazi riscossi dalle merci in ingresso da questa porta.

Quella che vediamo oggi, però, è il risultato di ingrandimenti e rifacimenti avvenuti in epoca veneziana, nel Cinquecento. In epoca austriaca venne poi ulteriormente allargata, con l’aggiunta dei due passaggi laterali.

porta vescovo verona

Porta Nuova

Questa porta di accesso a Verona, sul lato meridionale, risale al Cinquecento e venne realizzata su direzione dell’architetto Michele Sanmicheli come rifacimento della Porta di Santa Croce, edificata anni prima dagli Scaligeri.

In questa porta coesistono le esigenze militari ed una valenza più prettamente artistica. Il piano più alto era infatti adibito ad accogliere, a scopo difensivo, le artiglierie pesanti con lunga gittata.

porta nuova verona

Porta San Zeno

Anch’essa opera di Michele Sanmicheli, Porta San Zeno fu realizzata in brevissimo tempo (circa un anno) e deve il nome alla vicina chiesa di San Zeno, il santo patrono di Verona.

La particolarità di Porta San Zeno consiste nell’essere tuttora perfettamente inserita tra i bastioni. Negli altri casi infatti, per favorire la viabilità, i bastioni sono stati abbattuti.

porta san zeno verona

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